lunedì 25 marzo 2013

dopo un mese

(dal voto)


In questo caos politico, essere tra coloro che non hanno rappresentanza elettorale provoca un certo senso di piacere. Detto questo ritengo che questo non è più il tempo per gli accordi di Palazzo e nemmeno quello per fare prigionieri. Questo è il tempo per non guardare in faccia a nessuno, nemmeno a se stessi perché per ricostruire occorre prima distruggere.

giovedì 21 marzo 2013

e viaz


(38)


La mattina presto Julius si incamminò di buona lena verso la scuola, vestito come cavolo gli pareva e n maniera più eccentrica del solito dato che, non avendo più i suoi vestiti, indossava una felpa di Arlot di almeno quattro taglie più grandi, una felpa a righe orizzontali bianche e blu con la faccia di un maiale urlante.
Tra le mani teneva un parallelepipedo in tutto e per tutto rassomigliante a un Nero, solo che non era un Nero e la sua ombra camminava parallela due più grandi quelle di Aziz e di Arlot.
Entrarono tutti e tre dal cancello della scuola, decisamente convinti ad entrare in classe, scattò l'allarme immediato e una schiera di U.P.N.D. Provò a sbarrargli il percorso, furono tutti spostati con delicata energia chi a destra chi a sinistra per mano di Aziz o di Arlot a seconda dei casi, qualche U.P.N.D ci rimise qualche valvola e piccoli murloni.
La classe era ancora vuota, Julius si sedetta al suo banco, Aziz e Arlot in piedi appoggiati al muro dietro la cattedra come due sentinelle a guardia del palazzo reale.
Al suono della campanella cominciarono ad entrare in fila indiana, come in una catena di montaggio gli alunni diligentemente vestiti secondo i canoni vigenti, uno ad uno presero possesso del proprio banco, quando tutti furono a posto, dietro alla cattedra comincio a materializzarsi l'ologramma della Professoressa Gambottini, oggi vestita con un austero tailleur verde british.
Alla sua completa apparizione tutti gli alunni, Julius compreso, scattarono nell'ossequioso saluto e nell'istante immediatamente successivo, Arlot si esibì in uno dei suoi tonanti rutti da campione destando così dal torpore tutti gli alunni della classe che prima con una lieve incurvatura delle labbra, poi con risate via via sempre più fragorose ruppero l'ordine prestabilito.

giovedì 14 marzo 2013

el Papa Paco


(pròfezie)



C'è che il Papa è un Gesuita, è la prima volta che succede e c'è il fatto che la massima autorità dei Gesuiti viene abitualmente indicato col soprannome di Papa nero
...mmmm...

C'è che il Papa viene quasi da “la fine del mondo”, così è soprannominata la Patagonia regione estremamente meridionale dell'Argentina e di tutto il Mondo.
Quindi per “fine del mondo” si potrebbe intendere un posto molto lontano e non la fine dei tempi?
....mmmm...

C'è che il Papa ha scelto di chiamarsi Francesco lo stesso nome di quel Santo a cui Dio una volta chiese di ricostruire la “propria chiesa”.
Per cui se è su Pietro che è stata fondata la Chiesa è grazie a Francesco che viene ricostruita
...mmmm...

C'è che mentre i Cardinali stavano eleggendo Papa Francesco, sul comignolo della Cappella Sistina si è posato un gabbiano che magari era lo stesso che qualche settimana prima andò a disturbare la colomba liberata da Papa Benedetto XVI e infatti cosa fanno i Cardinali? Scelgono come Papa quello che già ai tempi del precedente Conclave fu l'alternativa a Ratzinger come a voler indicare un inequivocabile cambio di rotta.

C'è che per fare il Vescovo di qualsiasi altra diocesi, avere 75 anni sono considerati troppi ma per fare quello di Roma (e del Mondo) sembra sia necessario averne di più, perchè?
Che sia solo “sindrome Wojtyla” ovvero la paura che un Papa giovane si trovi a dover fare i conti con la storia e il carisma di Giovanni Paolo II o invece c'è una logica dietro a tutto questo?
Fare il Papa è come regnare (ho già detto che la Chiesa è erede diretta dell'Impero Romano...), un Regno al cui trono non si succede per diritto ereditario ma sul quale ci si siede per votazione.
Ciò che è normale è che quando si comincia a regnare lo si fa fino alla morte e tolta l'eccezionalità della decisione di Benedetto XVI che si è dimesso, questo vale anche per il Papa.
Se il Papa è anziano è possibile che regnerà per un periodo breve (al limite potrebbe sempre seguire la linea tracciata da Benedetto XVI) e che sarà pervaso di umiltà.
Solo al prossimo Conclave si scoprirà se si sta realizzando una “presidenzializzazione” del Papato, cioè si adotti la linea per cui si possa essere Papa per periodi non tropo lunghi.
Certamente questo Conclave è stato il primo in cui oltre ad essere ispirati dallo Spirito Santo è evidente quanto i Cardinali siano stati “guidati” dalla gente.

lunedì 11 marzo 2013

nel nome del Papa


(e l'ultimo chiuda la porta)



Il concetto teorico del Conclave è che i Cardinali nel scegliere il Papa siano ispirati dalla Spirito Santo, quello pratico è che lo scelgono in base a considerazioni ed equilibri ben più terreni.
D'altra parte se la responsabilità fosse affidata soltanto allo Spirito Santo avrebbe più senso affidarsi al destino rinchiudendo i Cardinali in una stanza insieme a una colomba e vedere sopra a chi va a posarsi.
La situazione attuale generale e in particolare quello della Chiesa consiglia ai Cardinali chiusi a chiave nella Cappella Sistina di pensarci molto ma molto bene, può anche darsi che lo abbiano fatto già in questi giorni e questa volta ne hanno avuto molti più del solito visto che il Papa precedente è ancora vivo , vegeto e ha preavvisato tutti della sua decisione con un discreto margine.
Cosa possono fare? Innanzitutto la scelta è tra un curiale (ovvero uno di quelli che opera all'interno della Santa Sede) o un diocesano (ovvero scelto tra i Cardinali che reggono le Diocesi più grandi e importanti nel mondo).
Un'altra discriminante può essere l'età, un Papa anziano indicherebbe l'intento di aver un periodo di tranquilla transizione (è appena successo con l'ultimo) mentre un Papa giovane è indicativo di una Chiesa proiettata nel futuro.
Le altre scelte dipendono da questioni geopolitiche più che da “equilibri interni” tra ordini religiosi, movimenti, ecc...
Un Papa Italiano: soprattutto in un momento che l'Italia sta attraversando una grossa crisi, rischia di apparire come una decisione molto politica con un forte sospetto di ingerenza specialmente se a risultare eletto sarà Scola (favorito ma anche palesemente schierato).
Un Papa nero: molti dicono sia arrivato il momento giusto per un Papa proveniente dall'Africa ma il sospetto è che sia più una questione di “pregiudizio” che altro.
Cosa ci si aspetta da un Papa nero? Che sia molto aperto al dialogo con gli altri? Che riporti la Chiesa alla povertà? Che promuova la Messa danzata?
Il rischio è che non succeda nulla di tutto questo e ovviamente dal punto di vista dei Cardinali nulla sconsiglia una scelta del genere e il nome forte in questo caso è il ghaniano Turkson.
Un Papa nordamericano: la squadra statinutense è ben equipaggiata ma per loro vale lo stesso rischio che si corre con l'eleggere un Papa italiano, con questioni geopolitiche a livello internazionale molto più consistenti.
Un Papa americano a cosa può portare? Sarà lui a influenzare la più grande potenza mondiale o ne sarà influenzato? Qui si danno come favoriti uno tra Dolan e O'Malley ma non va assolutamente messo in secondo piano il canadese Oellet se non altro perché più svincolato da questioni geopolitiche.
Un Papa latinoamericano: esiste un ampia e valida scelta a cui poter attingere e anche per questioni geopolitiche “tranquille” si tratta di un bacino di tutto rispetto e tra questi c'è uno dei favoriti principali: il brasiliano Scherer
Un Papa asiatico: la scelta qui ricade su un unico nome, quello del Cardinale più giovane, il filippino Tagle col quale viene istintivo creare un parallelismo con Wojtyla sotto tutti i punti di vista.
Sicuramente una sua eventuale elezione porterebbe con se un messaggio molto importante e poco equivocabile.
Un Papa Europeo: fatto il giro del mondo si torna a pensare a un Papa proveniente dal vecchio continente ma in verità non esiste una gran varietà di scelta e la più attendibile sembra quella dell'ungherese Erdö.
Volendo mettersi a giocare a indovina il Papa, si potrebbe puntare alla cinquina: Turkson, Oellet, Scherer, Tagle, Erdö (e si noti che in tre si chiamano Pietro...) ma più che domandarsi di chi era il futuro Papa è curioso scoprire chi sarà, ovvero con che nome deciderà di presentarsi al Mondo:
qui si punta a Pio.

sabato 9 marzo 2013

la volpe blu

(incubi che si ricordano)

Stavo guidando e a un certo punto a lato della strada appare una volpe dal pelo azzurrognolo, prendo in mano il telefonino e cerco il modo di fotografarla al volo ma non riesco.
 La volpe però sembra essersene accorta e stranamente non scappa, anzi si mette in posa e riesco a fotografarla una, due, tre volte.
Provo a scendere per tentare di fotografarla ancora meglio, lei mi si avvicina fino a leccarmi una mano,
ci stiamo prendendo confidenza.
Fino a che arriva tante persone, penso siano ben intenzionate vogliono soltanto portare la volpe in un luogo più sicuro, in un habitat a lei più adatto.
Invece no, vogliono solo ammazzarla, cuocerla, mangiarla... la volpe lo sa e mi si avvicina ancor di più guardandomi con occhi supplichevoli.

venerdì 1 marzo 2013


papamolla


(una teoria sul perché)



Escludendo che possa essere per stanchezza, malattia, complotto, scandalo, invasione aliena, apocalisse.
Tutte ipotesi non abbastanza credibili o almeno non in maniera tale da provocare una reazione del genere, quindi perché?
Partiamo dalle premesse:
la Chiesa è diretta erede dell'Impero Romano che ad un certo punto s'è appropriato del Cristianesimo facendone la propria religione ufficiale.
La Chiesa per secoli è stata tutt'uno o fortemente legata al potere (politico ed economico) eurocentrico (comprese le varianti mediterraneocentriche e occidentalcentriche), diventandone il perno attorno al quale si è dipanata la storia che conosciamo e trovandosi di volta in volta di fronte un nemico da combattere, un nemico (l'islam, il comunismo, ecc...) con cui però aveva sempre una radice comune.
Cos'è cambiato?
Il potere politico ed economico non ha più la Chiesa come interlocutore unico e principale
perché l 'Europa non è più il centro del mondo (e per Europa intendo anche le colonizzazioni fatte nei secoli e l'imposizione della cultura europea in altri continenti e paesi), ora il centro del mondo, il potere politico ed economico, è più a oriente dove ha radici una cultura millenaria completamente diversa.
L'evoluzione culturale non è più controllabile ed arrestabile (il potere della Chiesa è stato esercitato soprattutto attraverso il controllo culturale sul popolo).
Di conseguenza la Chiesa ha perso credibilità.
Magari è stato anche Twitter ha svelarlo a Benedetto XVI inducendolo a fare una scelta così importante.
La soluzione possibile perché la Chiesa possa riacquistare la credibilità perduta potrebbe essere tornare alle origine pre imperiali del Cristianesimo ...che sia questo ciò che s'intende per “distruzione di Roma”?