giovedì 23 agosto 2012

borgorotto f.c.


(niente fantacalcio quest'anno)



Gli anni passati questo era il periodo in cui passavo parte del tempo a cercare di scegliere i giocatori migliori per mettere su una rosa credibile, per uno dei tanti tornei di fantacalcio che pullulano nella rete, un giochino senza tante pretese se non quella di unire la passione per il gioco del calcio (mi sono un po' indigesti quelli un po' snob per cui il calcio che schifo mentre il... quello sì che è roba tosta e via di luoghi comuni a vanvera. Dai! un calcio ad un pallone l'abbiamo dato tutti e il sogno di alzare la coppa è un sogno in comune) invitando a uscire dalla gabbia del tifo (perché se vuoi far giocare solo quelli della tua squadra, 1° non ci riesci perché non avrai mai soldi a sufficienza, 2° se ti va male lo sconforto è doppio, vuoi mettere il brivido di poter gioire per un gol degli avversari?).
Ecco, a me quest'anno manca proprio questa cosa: la voglia di provare quel brivido nel gioire per un gol degli avversari, troppe le cose che stanno capitando e che danno nausea. Per cui questo campionato sarà dedicata solo al tifo (sincero, pacato e senza esagerazioni) che mi rende parte sostanzialmente di una minoranza perché tutti gli altri (chiamiamoli avversari) mi sa che trovano più gusto (spesso solo quello) a fare dell'antitifo.

martedì 21 agosto 2012

retrospettiva agosto

(burning time)

Agosto è un mese buono per fare un bilancio, guardarsi un bel po' indietro e accorgersi che è quasi impossibile riconoscere episodi e situazioni prevalentemente positive.

mercoledì 8 agosto 2012

Alex, Sefi e il resto del mondo


(libertà e divertimento)



Non essendo uno sportivo ho pensato che sarebbe stato inutile scrivere un post sulle Olimpiadi, commentando sport, prestazioni, risultati dei quali io non saprei nemmeno da che parte cominciare.
Poi capita qualcosa di particolare che apparentemente riguarda le Olimpiadi e prestazioni sportive ma che in realtà abbraccia una dimensione molto più ampia, la vita, quella quotidiana: la prima è il caso di doping di Alex Schwazer, la seconda è l'ennesima finale di Sefi Idem (ne parlo ora a prescindere dal risultato finale), sembrano le classiche situazioni che si trovano agli antipodi, il male e il bene, lo sbagliato e il giusto, quello che invece penso è che si tratti della medesima cosa, cioè  il bisogno di sentirsi liberi, una libertà che non può essere interpretata allo stesso modo da due persone diverse per quanto simili.
La libertà è un concetto estremamente variabile a cui anela qualsiasi essere umano e l'unico parametro è l'assenza o la presenza del divertimento.
Alex non si sentiva libero perché non si divertiva più e ha deciso di dire basta nella maniera più traumatica che gli è venuta in mente proprio per raggiungere quella libertà irraggiungibile in altra maniera, ed è inutile girarci tanto attorno, sono situazioni che capiscono e conoscono solo chi le vive e le ha vissute sulla propria pelle.
Sefi si sente ancora  libera, ha un passato, un presente, un futuro che le permettono di vivere appieno questa situazione e non parlo di questioni sportive, ma umane, familiari, di contesto socioculturale, per questo continua a vogare e lo fa perché si diverte.